La pratica della breakdance presenta sfide fisiche uniche, tra cui una condizione nota come sindrome dell’headspin, o “headspin hole”, che colpisce esclusivamente i breaker. Questo disturbo è causato dal ripetuto attrito tra la testa e il pavimento durante l’esecuzione dell’headspin, una delle mosse più iconiche di questa disciplina. Recentemente, questa sindrome è stata descritta in un caso clinico pubblicato su BMJ Case Reports, riguardante un breaker danese di 30 anni con quasi vent’anni di esperienza. L’atleta praticava l’headspin circa 5 volte alla settimana per 5-7 minuti per sessione.
Dopo anni di allenamento, ha iniziato a notare la perdita di capelli e la comparsa di una protuberanza sulla sommità del cranio. Inizialmente ha trascurato di consultare un medico, ma la massa ha cominciato a crescere in modo rapido e doloroso. I neurochirurghi del Policlinico di Copenaghen, dopo aver eseguito una risonanza magnetica, hanno diagnosticato un ispessimento della cute e dei tessuti sottostanti, risultando in una massa tumorale benigna di oltre due centimetri. È stato quindi deciso di procedere con un intervento chirurgico per rimuovere la massa, il quale ha avuto esito positivo. Anche se alcuni tessuti ispessiti sono rimasti, il paziente è stato soddisfatto dei risultati.
Le cause della “headspin hole” sono attribuite alla frizione costante del cranio contro il pavimento durante l’headspin. La pressione esercitata sulla testa, insieme al peso del corpo supportato durante la rotazione, genera stress meccanico sul cuoio capelluto, provocando infiammazioni e micro-sanguinamenti. Con il tempo, questi fattori inducono l’ispessimento della pelle e la formazione di tessuto cicatriziale, creando la tipica protuberanza.
Nonostante questo caso sia unico nella letteratura medica, la condizione è già nota anecdoticamente tra i breaker. Tuttavia, finora non sono stati condotti studi scientifici dettagliati sulla prevalenza della sindrome. Questo caso potrebbe aprire la strada a future ricerche su un infortunio che rappresenta una vera e propria malattia professionale per chi pratica breakdance a livello avanzato.