“Tranqui, sono sempre qui per te”, è il messaggio che Elena Cecchettin ha condiviso su Instagram in memoria della sorella Giulia, assassinata un anno fa. Giulia, 22 anni, è stata uccisa con 75 coltellate dal suo ex fidanzato Filippo Turetta, che ora testimonia in tribunale riguardo il femminicidio. La giovane, laureanda in Ingegneria Biomedica, è morta cinque giorni prima della sua laurea, il 11 novembre 2023. Il suo corpo è stato trovato una settimana dopo in una scarpata vicino al lago di Barcis.
Giulia e Filippo si sono incontrati il giorno della sua scomparsa e, dopo una serata trascorsa insieme, sono scomparsi. Il padre di Giulia ha denunciato la scomparsa il giorno successivo, attivando le ricerche. Una settimana dopo, il corpo di Giulia è stato rinvenuto, nascosto sotto sacchi neri, accanto al suo zaino e un libro per bambini. L’autopsia ha confermato la brutalità dell’omicidio e il decesso è stato causato da shock emorragico.
Dopo essere fuggito, Filippo è stato arrestato in Germania e, una volta riportato in Italia, ha confessato. Ha descritto una discussione che ha portato all’aggressione, affermando di aver colpito Giulia dopo una crisi emotiva. La sua confessione ha rivelato dettagli inquietanti sull’aggressione e sul tentativo di fuga.
Il processo per omicidio volontario di Turetta è iniziato il 23 settembre 2024, e affronta accuse gravi, tra cui stalking e occultamento di cadavere. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha espresso il suo dolore per la tragedia, sottolineando l’importanza della consapevolezza sociale riguardo al femminicidio. Ha anche menzionato la Fondazione Giulia Cecchettin, creata da Gino, il padre di Giulia, per promuovere un cambiamento culturale e educativo nella società.
Zaia ha concluso evidenziando la necessità di affrontare il problema della violenza contro le donne e l’importanza di lavorare insieme per previene simili tragedie in futuro. La memoria di Giulia continua a vivere attraverso gli sforzi per cambiare la cultura di una società che ha bisogno di evolversi e riconoscere la parità di genere.