Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha espresso preoccupazione per le manifestazioni avvenute nella città, in particolare per gli scontri tra antagonisti, centri sociali e forze dell’ordine, a seguito del tentativo di partecipare a un corteo organizzato da Casa Pound. Lepore ha criticato la presenza di 300 manifestanti neofascisti in città, sottolineando che, nonostante le richieste di fondi per l’alluvione e la sicurezza, si è preferito rispondere con una mobilitazione massiccia di forze dell’ordine.
Durante una commemorazione per l’80° anniversario della battaglia di Porta Lame, ha evidenziato il significativo ruolo dei partigiani nella Liberazione d’Italia, ribadendo che la manifestazione dell’asse destra era una provocazione, soprattutto considerando la vicinanza alla stazione, luogo della strage del 2 agosto 1980.
Il giorno in questione, previsto come ultimo giorno di campagna elettorale, ha visto tensioni ulteriori scoppiate a Bologna, dove la manifestazione della Rete dei Patrioti e di Casa Pound, congiuntamente a un presidio antifascista organizzato dall’ANPI, ha portato a scontri. I gruppi antifascisti hanno definito l’evento come provocazione, mentre la manifestazione neofascista ha incontrato insulti e proiettili lanciati da balconi. Gli studenti hanno provato ad avvicinarsi ai manifestanti di destra, ma si sono scontrati con la polizia, causando lievi feriti tra gli agenti.
Lepore ha messo in evidenza come le autorità locali avessero espresso contrarietà alla manifestazione, e si è chiesto come fosse stato possibile autorizzare un evento di tale natura, evidenziando una mancanza di responsabilità da parte di chi gestisce l’ordine pubblico.
In vista della visita della presidente Meloni, ha auspicato un dialogo riguardo le problematiche seguite all’alluvione, piuttosto che focussare sui disordini sociali. Le reazioni politiche sono state polarizzate, con alcuni esponenti del centrodestra che hanno accusato Lepore di non condannare le violenze contro le forze dell’ordine, mentre altri hanno chiesto una linea dura contro i centri sociali, considerandoli causa di episodi di violenza. Il clima politico rimane teso, riflettendo le divisioni ideologiche sulla gestione di tali manifestazioni e sul ruolo della polizia.