Tommaso Funicelli, un base jumper di 34 anni originario di Roma, è tragicamente deceduto venerdì scorso a seguito di un incidente avvenuto mentre si lanciava con la tuta alare a Rhêmes-Saint-Georges, in Valle d’Aosta. Dopo il salto, effettuato in tarda mattinata, Funicelli è riuscito ad aprire il paracadute, ma le circostanze che hanno portato al suo schianto durante il volo sono ancora da chiarire.
L’incidente è stato scoperto intorno alla sera, quando un elicottero ha localizzato il suo corpo grazie a una parte di vela visibile tra gli alberi e la parete rocciosa. Il luogo del ritrovamento si trova a una quota di circa 1.300 metri, nella frazione Voix. Funicelli si era lanciato dal Plan Cou, a circa 2.100 metri di altezza.
Le indagini su quanto accaduto sono in corso e sono state affidate al Soccorso alpino della guardia di finanza di Entrèves, che si occupa di determinare le cause dell’incidente.
Questo tragico evento ha suscitato grande commozione nella comunità di base jumper e tra gli appassionati di sport estremi, che hanno sottolineato il rischio intrinseco legato a questa attività. Funicelli era ben noto nel suo circolo, e la sua perdita lascia un vuoto significativo tra amici e colleghi. Le notizie sulla sua morte hanno messo in evidenza non solo i rischi associati al base jumping, ma anche le necessità di maggiore sicurezza e preparazione per coloro che praticano questo sport adrenalinico.
Negli ultimi anni, il base jumping ha guadagnato popolarità in Italia, con molte persone attratte dalla possibilità di saltare da luoghi vertiginosi e utilizzare le tute alari per planare nel vuoto. Tuttavia, incidenti come quello di Funicelli mostrano quanto possa essere pericoloso questo sport estremo senza una preparazione adeguata e senza considerare tutte le misure di sicurezza necessarie.
Le discussioni sulla sicurezza nel base jumping si sono intensificate e gli esperti hanno esortato i praticanti a rispettare rigorose linee guida e a partecipare a corsi di formazione per prendere consapevolezza delle problematiche e delle tecniche di sicurezza necessarie per affrontare simili avventure. Sebbene l’attrattiva del volo libero e della sensazione di libertà che offre il base jumping continuerà a sussistere, è fondamentale che chi si avvicina a questo sport lo faccia con la massima preparazione e coscienza del rischio.
Momenti come quello di venerdì scorso sono un triste promemoria dei pericoli connessi a queste attività e della necessità di una maggiore attenzione verso la sicurezza. La comunità degli sport estremi si unisce nel cordoglio per la morte di Funicelli e, sperando che situazioni simili possano essere evitate in futuro, rinnova l’impegno per promuovere pratiche più sicure tra tutti i base jumper.