La procura di Torino ha concluso le indagini sui bilanci della Città della Salute, emettendo 25 avvisi di garanzia. Gli inquirenti hanno scoperto che i conti erano stati falsificati con l’obiettivo di ridurre il passivo finanziario, in particolare per quanto concerne le entrate legate alla libera professione dei medici. L’inchiesta ha rivelato che, per anni, non erano state richieste ai medici le dovute quote del 5% previste dalla legge Balduzzi per coloro che svolgono attività privatamente nelle strutture sanitarie pubbliche. Questa negligenza ha causato l’accumulo di un debito che ammonta a diversi milioni di euro.
L’assenza di controlli e la scarsa vigilanza hanno permesso una gestione non corretta delle finanze, portando a situazione di grande rischio economico. La legge Balduzzi, introdotta per garantire un corretto equilibrio tra attività pubbliche e private, non è stata rispettata, con conseguenze gravi per il bilancio della struttura sanitaria. Gli inquirenti hanno evidenziato che la mancanza di richiesta della quota rideterminava l’integrità dei bilanci, distorcendo la vera situazione finanziaria della Città della Salute.
Le indagini hanno coinvolto non solo i medici, ma anche i dirigenti della struttura, i quali hanno avuto un ruolo nella gestione fallimentare dei conti e nella mancata supervisione delle normative vigenti. Questo caso solleva interrogativi sulla trasparenza e sull’efficacia della gestione delle risorse pubbliche nel settore sanitario, rendendo necessarie riforme e una maggiore sorveglianza per prevenire simili pratiche in futuro.
In sintesi, l’inchiesta ha messo in luce un sistema di mala gestione che ha compromesso la stabilità economica della Città della Salute, richiedendo ora un intervento deciso da parte delle autorità competenti per ristabilire la corretta applicazione delle norme e garantire la sostenibilità finanziaria delle strutture sanitarie pubbliche. Questo episodio rappresenta un campanello d’allarme sulla necessità di rafforzare i controlli e la responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche per il bene della collettività.