Ore di apprensione per Totò Schillaci, l’ex attaccante del calcio italiano, ricoverato presso il reparto di Pneumologia dell’ospedale Civico di Palermo in gravi condizioni. Schillaci, celebre per la sua performance durante Italia ’90, sta combattendo contro un tumore da alcuni anni e ha subito diversi interventi. Da ieri, è sotto osservazione continua da parte di un’équipe medica. La famiglia ha confermato la stabilità delle sue condizioni attraverso un post su Instagram, ringraziando tutti per il supporto e invitando a mantenere la speranza.
Totò, 59 anni, ha condiviso la sua esperienza riguardo alla malattia e le sue terapie. Ha affrontato la diagnosi con grande paura, ma ha avuto momenti di forza, sconfiggendo il male per un certo periodo. Tuttavia, sembra che la malattia si sia ripresentata. Mentre affronta questa sfida, i suoi fan sui social lo incoraggiano con messaggi di affetto, ricordando la sua carriera e i suoi successi sul campo.
L’obiettivo della Nazionale Italiana nel 1990, sotto la guida dell’allenatore Azeglio Vicini, era la finale della Coppa del Mondo. Schillaci, convocato inizialmente come riserva, si è trasformato in un eroe segnando molte reti, diventando capocannoniere del torneo. Purtroppo, l’Italia fu eliminata dall’Argentina di Maradona ai rigori in semifinale. Schillaci ha sempre riconosciuto il talento dei compagni di squadra come Baggio e Maldini, esprimendo il suo orgoglio di essere parte di quel grande gruppo.
Nato a Palermo nel 1964 e cresciuto in un ambiente modesto, ha iniziato la sua carriera calcistica nel Messina, passando poi a club prestigiosi come Juventus e Inter, fino a raggiungere il Giappone con Jubilo Iwata. Schillaci ha anche dedicato parte della sua vita a progetti per giovani, cercando di restituire alla sua città quanto ricevuto.
In un aneddoto, ricorda l’arresto del boss Messina Denaro mentre era in clinica. Schillaci ha partecipato a programmi televisivi negli ultimi anni, vedendo in essi una rivincita sulla sua malattia. Il suo amore per Palermo è forte e vorrebbe vederla rappresentata per le sue bellezze e non solo per la criminalità.