20 Settembre 2024

Totò Schillaci: L’eroe umile delle notti indimenticabili

Totò Schillaci, descritto dalla Treccani come “l’eroe di una sola stagione”, rimarrà per sempre un simbolo indimenticabile del calcio italiano, il protagonista delle magiche notti di Italia 90, accompagnate dalla celebre canzone “Un’estate italiana” di Gianna Nannini. Schillaci, scomparso all’età di 60 anni a causa di un cancro al colon, è nato e cresciuto a Palermo, nel quartiere di San Giovanni Apostolo. Ha iniziato la sua carriera calcistica in serie C con l’Amat Palermo, per poi trasferirsi al Messina dal 1982 al 1989, dove ha messo in mostra il suo talento.

Nel 1989 è stato ingaggiato dalla Juventus, dove ha avuto un’incredibile ascesa. Nel suo primo campionato di serie A ha segnato 15 gol, guadagnandosi un posto nella nazionale per i Mondiali del 1990, giocati in Italia. Schillaci si è rivelato una rivelazione del torneo, segnando in quasi tutte le partite e diventando capocannoniere con 6 gol, contribuendo così all’ottimo terzo posto dell’Italia. La sua abilità nel segnare strategicamente ha conquistato il cuore dei tifosi, tanto che a New York è stato dedicato un tratto di strada a suo nome.

Tuttavia, la sua carriera post-mondiale ha avuto alti e bassi. Alla Juventus, in due stagioni ha collezionato 60 presenze e 11 reti, ma alla successiva esperienza all’Inter non è riuscito a trovare la sua dimensione, totalizzando solo 30 partite e 11 gol. In seguito, ha deciso di trasferirsi in Giappone, dove ha continuato a segnare con successo. Dopo la sua avventura giapponese, è tornato a Palermo, dove ha aperto una scuola di calcio, mantenendo un legame con la sua città natale.

La sua vita successiva è stata caratterizzata da esperienze televisive, come la partecipazione a “Pechino Express”, e dalla lotta contro un tumore che ha affrontato con coraggio fino alla fine. Pur non avendo mai giocato per il Palermo FC, la città di Palermo lo considera un suo eroe, come testimoniato dal club che ha affermato che Schillaci “ha scritto pagine indelebili nella storia del calcio, regalando gioia ai palermitani in tutto il mondo”. La sua storia è quella di un eterno ragazzo di periferia, rimasto legato alle sue radici.

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