Sinner assolto ma con spiragli di responsabilità
È vero, Jannik Sinner è stato contaminato da uno spray al clostebol (steroide anabolizzante) utilizzato dal suo fisioterapista. Parliamo di tracce infinitesimali, quantità che corrispondono a meno di un miliardesimo di grammo.
La International Tennis Integrity Agency (Itia) lo ha subito scagionato, ritenendolo innocente e affermando che non ha né commesso né negligenato violazioni antidoping. Tuttavia, Sinner dovrà ancora affrontare la questione della responsabilità oggettiva, prevista dalla normativa antidoping.
Il fisioterapista in questione, Giacomo Naldi, è stato imputato per la contaminazione dello spray e l’associazione del giocatore con l’uomo dello staff da poco tempo risoltasi.
Tutto è iniziato con i controlli antidoping a Indian Wells e a Miami nel marzo del 2024, successivamente è stato annunciato il positivo di Sinner. Il campione ha successivamente impugnato la decisione e può partecipare al torneo di Montecarlo e di Madrid. È stato inoltre annunciato il verdetto del Panel che l’ha scagionato dall’accusa di doping il 13 agosto 2024.
Il caso è ora passato all’Itia che può ricorrere al TAS se non soddisfatta della decisione. La quantità di Clostebol ritrovato è stata giudicata inefficace in termini di miglioramento delle prestazioni. La sanzione ricevuta da Sinner è stata quindi considerata credibile e proporzionata.
Ha già fatto sapere che non si appellerà contro la sentenza, il caso è dunque considerato chiuso. Tuttavia, il CONI e l’Agenzia mondiale antidoping potrebbero ancora fare ricorso.