È stato confermato il bilancio di tre vittime a seguito di un’esplosione di fuochi d’artificio avvenuta nel primo pomeriggio alla periferia di Ercolano. Le prime indagini hanno rivelato che il luogo dell’esplosione era una casa adibita a deposito abusivo di materiale pirotecnico. Tra le vittime ci sono tre giovani: un ragazzo di 18 anni e due ragazze di età compresa tra i 18 e i 20 anni. Secondo una testimone, Anna Campagna, i tre erano al loro primo giorno di lavoro presso un sito aperto recentemente in vista delle festività. La signora ha dichiarato che suo genero e le due ragazze erano all’interno del capannone e che non c’erano altre persone al momento dell’esplosione, poiché il ragazzo la contattò poco prima per informarla che stava mangiando un panino con le ragazze.
Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha descritto la scena come di “devastazione e distruzione, ma anche di grandissimo dolore”. Ha confermato il numero delle vittime, specificando che si trattava di due ragazze di 23 e 26 anni e uno straniero di 18 anni. Ha sottolineato la mancanza di autorizzazioni da parte del Comune e delle autorità competenti per l’attività di confezionamento di fuochi d’artificio in quel locale. Buonajuto ha espresso la sua preoccupazione per la morte di giovani in circostanze così tragiche e ha ribadito l’importanza di educare i giovani alla legalità e al rispetto delle regole, per evitare che eventi simili possano ripetersi in futuro.
Il sindaco ha anche menzionato di non conoscere i proprietari del deposito, ma ha sottolineato il dolore intenso delle famiglie, in particolare ascoltando le urla di disperazione della madre delle due ragazze. La tragedia ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza e sull’operatività di attività illegali legate alla fabbricazione di materiale pirotecnico nella zona, evidenziando la necessità di interventi più severi per garantire la sicurezza pubblica.