L’interrogatorio del 14enne sopravvissuto alla strage di Nuoro è durato tre ore. Il ragazzo, miracolato dai colpi di pistola del padre Roberto Gleboni, ha assistito all’orribile omicidio della madre, della sorella, del fratello e del vicino di casa, prima che il padre si togliesse la vita. Attualmente, il giovane è ricoverato nel reparto di Otorinolaringoiatria di un ospedale cittadino, dove ha subito un intervento chirurgico per la rimozione di alcune schegge dalla mandibola, subite durante l’attacco.
L’interrogatorio è avvenuto in un ambiente protetto, per garantire la sicurezza e il benessere psicologico del ragazzo. Sono stati presenti due investigatori, una psicologa e un tutore legale nominato dalla Procura, tutti con l’obiettivo di assistere il ragazzo durante il difficile momento dell’audizione. Il caso ha sollevato grande attenzione mediatica e sociale per la brutalità dell’episodio e il trauma che ha colpito il giovane.
La strage ha suscitato un’ondata di shock nella comunità locale e oltre, portando a riflessioni su temi come la violenza familiare e il supporto ai minori coinvolti in situazioni di crisi. Il giovane, evitando per poco una sorte infausta, è ora al centro di un’indagine che mira a fare luce su quanto accaduto e a fornire risposte a un contesto così tragico.
Le autorità stanno lavorando per offrire al ragazzo il supporto psicologico necessario, viste le gravi conseguenze emotive e fisiche dell’evento traumatico. La Procura, inoltre, continua a seguire attentamente i dettagli del caso, mentre la comunità si unisce per sostenere il sopravvissuto in questo momento terribile della sua vita. La speranza è quella di garantire al 14enne un futuro migliore, nonostante l’ombra della tragedia che lo ha colpito.
In sintesi, il giovane, ora sotto la cura di esperti, è l’unico sopravvissuto a una tragedia familiare che ha stravolto la sua vita e quella della comunità di Nuoro, posto al centro di un’indagine volta a comprendere le circostanze di un atto così violento e imprevisto.