Negli ultimi anni, il lifting brasiliano (BBL) ha mostrato un tasso di mortalità preoccupante, con 28 donne britanniche decedute dal 2019, tra cui due madri quarantenni. Kaydell Brown, parrucchiera di 38 anni, è morta in Turchia durante un intervento di BBL, parte di un pacchetto estetico chiamato “mummy MOT”, dopo aver risparmiato 5.400 sterline. Durante l’operazione, un embolo grassoso ha raggiunto i suoi polmoni, portando alla sua morte. La sorella di Kaydell, Leanne, che avrebbe dovuto subire lo stesso intervento, ha descritto la clinica come una “macelleria pop-up” e ha chiesto la sua chiusura immediata, esprimendo la propria angoscia per la tragica notizia.
Un altro caso tragico è stato quello di Alice Webb, un’estetista di 33 anni e madre di cinque figli, che è morta in Inghilterra dopo un trattamento di BBL non chirurgico, utilizzando filler dermici come acido ialuronico, considerati da molti come un’alternativa “senza rischi” alla chirurgia. Dopo la sua morte a causa di complicazioni, la polizia ha arrestato due persone per sospetto intervento non qualificato. Alice lascia cinque figli, tra cui una quindicenne, e i suoi familiari e amici sono rimasti profondamente colpiti dalla sua perdita. Gli investigatori hanno confermato che il trattamento era stato effettuato da personale non qualificato, una realtà allarmante considerati i dati secondo cui il 98% delle persone che ricorrono a BBL trova i propri operatori attraverso social media come TikTok e Instagram.
Il BBL, sia in versione chirurgica che non chirurgica, è considerato uno degli interventi estetici più rischiosi, con un tasso di mortalità di 1 ogni 4.000 operazioni. Ashton Collins, direttore dell’organizzazione britannica Save Face, ha denunciato la situazione, evidenziando come le morti di Alice e delle altre vittime rappresentino una crisi sanitaria in divenire. Dal 2022, l’organizzazione ha registrato 479 casi di complicanze legati al BBL, molti dei quali hanno richiesto ospedalizzazioni per infezioni, sepsi o interventi correttivi. Tra le vittime anche Melissa Kerr, deceduta nel 2019 a Istanbul a causa di un coagulo grassoso, e Claire Passos, morta in Brasile dopo complicazioni post-operatorie che hanno portato la sua famiglia a organizzare una raccolta fondi per riportare il suo corpo a casa.