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domenica, 24 Novembre, 2024
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Trattativa Fallita: Sciopero dei Metalmeccanici sul Contratto Nazionale

Stato di agitazione e sciopero dei metalmeccanici è imminente. Nella settimana prossima, infatti, si avvieranno le proteste a seguito dell’ottavo tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale collettivo di lavoro per il settore metalmeccanico per il periodo 2024-2027, che si è concluso senza risultati significativi. Le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm hanno abbandonato la trattativa, dichiarando un’astensione dal lavoro di otto ore in tutte le aziende soggette al contratto nazionale, senza specificare la data precisa ma annunciando che avverrà dalla prossima settimana.

I sindacati hanno denunciato un “no” alle loro richieste da parte delle associazioni datoriali Federmeccanica e Assistal, proponendo nuovamente la contro-piattaforma presentata in precedenti incontri. Questo ha segnato una rottura nei negoziati. I rappresentanti sindacali hanno criticato la volontà di Federmeccanica e Assistal di cambiare le regole del modello contrattuale, sottolineando che ciò comporterebbe una mancanza di aumenti certi per i prossimi anni, poiché tutto sarebbe legato all’andamento dell’inflazione.

Le risposte delle associazioni datoriali sono state considerate “insignificanti” dai sindacati, in particolare riguardo alla stabilizzazione dei contratti precari, alla riduzione dell’orario di lavoro, e a questioni rilevanti come welfare, previdenza, formazione e salute e sicurezza. Sulla base di tali osservazioni, i sindacati hanno ritenuto impossibile continuare il confronto, annunciando un blocco delle flessibilità e lo sciopero dello straordinario.

Federmeccanica, dal canto suo, ha sostenuto che le proposte fatte alle organizzazioni sindacali rispondono alle richieste dei lavoratori e alle esigenze delle imprese, tentando di bilanciare competitività e necessità sociali. Ha sottolineato che la proposta costituisce una continuazione del percorso di rinnovamento iniziato con il contratto collettivo nazionale del 2016 e include benefici aggiuntivi rispetto agli adeguamenti inflazionistici. Tuttavia, nonostante tali puntualizzazioni, i sindacati hanno scelto di intraprendere una fase di conflitto, evidenziando un forte dissenso rispetto alla situazione attuale e alle proposte ricevute.

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