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venerdì, 22 Novembre, 2024
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Trump o Kamala? I primati predicono il vincitore delle elezioni

Un gruppo di ricercatori afferma che i macachi sono in grado di prevedere l’esito delle elezioni osservando più a lungo la foto di un candidato perdente rispetto a quella del suo avversario. I risultati, pubblicati in preprint su bioRxiv e citati dalla rivista ‘Science’, hanno suscitato un acceso dibattito. Gli scienziati hanno studiato 273 elezioni per il Senato e per il governatore negli Stati Uniti tra il 1995 e il 2008, riscontrando che le scimmie tendevano a fissare più a lungo il candidato perdente nel 54,4% dei casi, un dato che supera il semplice caso. La precisione aumenta nei cosiddetti “stati oscillanti”, dove le scimmie identificano correttamente il vincitore nel 58,1% delle situazioni. Tuttavia, quando si tratta delle elezioni presidenziali dal 2000 al 2020, il ‘gaze bias’ non ha mostrato risultati superiori al lancio di una moneta, rivelando il perdente nel 50,4% dei casi.

I ricercatori, tra cui il neuroscienziato Michael Platt dell’Università della Pennsylvania, hanno documentato la preferenza facciale nelle scimmie attraverso esperimenti, alcuni dei quali descritti come ‘monkey Tinder’, dove ai macachi vengono mostrati volti di scimmie sconosciute. I risultati suggeriscono che gli animali reagiscono in modo diverso a seconda dello status sociale apparente delle scimmie in foto. Platt sottolinea che i risultati indicano che le scimmie potrebbero captare dati rilevanti dal solo aspetto dei candidati, come la forma della mascella, rivelatrice di predominanza sociale.

Ricerche precedenti supportano concezioni simili; ad esempio, uno studio del 2007 ha mostrato che persone senza conoscenze politiche potevano prevedere l’esito delle elezioni guardando i volti dei candidati per brevi istanti. Anche bambini piccoli hanno mostrato capacità predittive simili, scegliendo il candidato vincente nel 70% dei casi. Tuttavia, esperti come Allan Lichtman, un noto storico, mettono in dubbio la validità della metodologia usata dai ricercatori, chiedendosi quanto siano stati previsti risultati veramente incogniti. Gary King, scienziato politico di Harvard, pur trovando interessanti le correlazioni scoperte, esprime scetticismo sull’efficacia delle scimmie come strumento di previsione rispetto a metodi consolidati basati su variabili socio-economiche e ideologiche.

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