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mercoledì, 8 Gennaio, 2025
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Tsushima 1905: L’Innovazione Italiana nel Successo Giapponese

Nella vittoria decisiva del Giappone sulla Russia nella battaglia di Tsushima (27-28 maggio 1905) si intravede un contributo italiano, in particolare nei due incrociatori corazzati «Kasuga» e «Nisshim», progettati in Italia e costruiti nei cantieri Ansaldo di Genova. Questa vittoria segna il Giappone come una nuova potenza mondiale, uscendo da una struttura medievale. La guerra contro il impero russo di Nicola II era scoppiata a causa di tensioni nell’Asia orientale. Sorprendentemente, il Giappone si dimostrò più competitivo di quanto i russi avessero previsto.

All’inizio del conflitto, la Russia tentò di inviare la Flotta del Baltico per soccorrere Port Arthur, assediata dai giapponesi. La missione, però, si trasformò in un’impresa epocale, con navi che dovevano circumnavigare l’Africa e affrontare numerosi problemi, tra cui scarse provviste e mal organizza-zioni tra equipaggi. La flottiglia russa, composta da 7 corazzate e altre navi, vide la sua efficienza ridotta a causa della scarsa coesione tra le navi e del basso livello di preparazione bellica.

L’ammiraglio giapponese Togo, con una flotta moderna e ben addestrata, si era preparato per la battaglia. La superiorità giapponese si manifestò con l’accuratezza del tiro, favorita da un sistema di puntamento all’avanguardia sviluppato dal conte Fago Golfarelli, che fu rifiutato dalla Regia Marina italiana ma adottato dal Giappone. La battaglia esplose quando una nave ospedale russa fu avvistata, dando il via a un confronto devastante per la Flotta del Baltico. La battaglia si concluse con la distruzione quasi totale delle navi russe, con perdite enormi, mentre i giapponesi non subirono affondamenti.

La sconfitta della Russia a Tsushima generò preoccupazione tra le potenze occidentali, poiché era la prima volta che una nazione orientale umiliava una potenza europea. Il trattato di Portsmouth, con la mediazione del presidente Roosevelt, cercò di minimizzare questa vittoria giapponese. Tuttavia, il conflitto aveva un alto prezzo per il Giappone e aggravò la situazione interna alla Russia, alimentando il malcontento e portando a sommosse. Come segno di riconoscenza, l’imperatore giapponese inviò due antichi vasi al conte Golfarelli per il suo contributo tecnologico nella vittoria.

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