Nel 2023, il turismo italiano ha continuato a crescere, evidenziando la sua importanza come settore chiave dell’economia nazionale. I dati analizzati dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, presentati dal Ministero del Turismo durante un Forum a Firenze, mostrano che la spesa turistica ha raggiunto 155 miliardi di euro, generando un valore aggiunto di 368 miliardi di euro, che corrisponde circa al 18% del prodotto interno lordo (Pil) del Paese. La spesa turistica ha un effetto moltiplicatore di 2,5, il che significa che il valore aggiunto totale creato è di 250 miliardi di euro, equivalenti al 12% del Pil. Inoltre, per ogni milione di euro speso nel turismo, si creano o supportano circa 50 posti di lavoro.
Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha sottolineato la necessità di destagionalizzare il turismo e ha criticato l’uso del termine “overtourism”, affermando che è inadeguato parlare di troppi turisti in Italia. Ha dichiarato che l’Italia è una nazione che punta sulla qualità piuttosto che sulla quantità, e ha invitato a riflettere sulla gestione dei flussi turistici. Secondo Santanchè, il nostro Paese è solo un piccolo punto nel mondo e deve offrire esperienze di alta qualità. La sua posizione è che non ci sono troppi turisti, ma piuttosto che non si è stati sufficientemente capaci di regolamentare i flussi. Ha concluso evidenziando la necessità di apprendere come gestire il turismo in modo più efficace, affinché l’industria possa continuare a prosperare senza compromettere la qualità delle esperienze offerte.
Questo approccio suggerisce una riflessione più profonda sulla sostenibilità del turismo in Italia e sull’importanza di trovare un equilibrio tra l’accoglienza dei visitatori e la preservazione delle risorse culturali, ambientali e sociali del Paese. La sfida consiste nel garantire che il turismo continui a contribuire in modo significativo all’economia italiana, mentre si tutela la qualità delle destinazioni e si migliora l’esperienza complessiva dei turisti e dei residenti.