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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Tutta l’UE Si Mobilita per la Pace

Oggi Giorgia Meloni ha avuto una giornata intensa con una visita in Medio Oriente, iniziando da Aqaba in Giordania, dove ha incontrato il re Abdullah II, e proseguendo in Libano, dove ha incontrato il primo ministro Najib Mikati e il presidente del Parlamento, Nabih Berri. Le discussioni con Abdullah II si sono concentrate sulla situazione a Gaza e sul rilascio degli ostaggi israeliani, concordando sull’importanza di un cessate il fuoco e di un processo politico che promuova la soluzione due Stati. Meloni ha sottolineato l’impegno comune a lavorare per affrontare l’emergenza attuale.

In Libano, ha continuato a discutere la crisi della regione e gli sforzi per un cessate il fuoco. Ha ribadito la necessità di garantire la sicurezza del personale di Unifil e di applicare appieno la risoluzione 1701. Meloni ha confermato l’impegno dell’Italia a rafforzare le capacità delle forze armate libanesi e ad affrontare le emergenze legate agli sfollati libanesi e ai rifugiati siriani, sostenendo il ritorno volontario e sicuro di queste persone.

Durante un incontro a Beirut, Meloni ha dichiarato di essere fiera di essere la prima leader di governo a visitare il Libano dall’inizio dell’escalation. Ha sottolineato che l’Italia è promotrice di un cessate il fuoco di 21 giorni e ha esortato all’azione da parte israeliana. Ha definito inaccettabili gli attacchi contro Unifil e ha chiesto a tutte le parti di garantire la sicurezza dei soldati. Meloni ha insistito sul rafforzamento della missione di Unifil e sul ritorno alla sua missione originale, puntando a garantire il controllo delle forze armate libanesi.

In risposta a domande sui migranti, Meloni ha criticato la decisione del tribunale di Roma di non convalidare il trattenimento di migranti, definendola pregiudiziale e promettendo di trovare una soluzione al problema. Ha annunciato un Consiglio dei Ministri per approvare misure che superino l’ostacolo, sottolineando che la definizione di “paesi sicuri” spetta al governo, non alla magistratura. Ha concluso esprimendo preoccupazione per l’influenza politica sulla decisione dei giudici, evidenziando l’importanza di affrontare l’immigrazione illegale in modo efficace.

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