Fredy Guarin, ex centrocampista colombiano che ha giocato in squadre importanti come l’Inter, ha rilasciato un’intervista a Caracol Television in cui ha parlato apertamente dei suoi problemi con l’alcol che lo hanno accompagnato durante la sua carriera. Guarin ha confessato di ubriacarsi due giorni prima delle partite, ma nonostante ciò, riusciva a rendere bene in campo: “Lavoravo più di quando non bevevo, forse per il senso di colpa”. L’ex calciatore descrive come beveva in vari contesti, a casa, al ristorante e in discoteca, cercando sempre compagnia. In questo modo, si ritrovava circondato da champagne e modelle, consapevole però che stava sbagliando.
Guarin ha anche condiviso di sentirsi privo di limiti, immerso completamente nell’alcol. Lui e il suo agente hanno capito che era arrivato il momento di lasciare Milano. Dopo l’esperienza in Cina, il calciatore si è trasferito al Vasco da Gama in Brasile, dove ha vissuto sei mesi che lo hanno fatto sentire molto felice. Tuttavia, la pandemia ha stravolto la sua routine: senza allenamenti, la situazione è degenerata. Durante quel periodo, Guarin ha vissuto in modo spericolato, andando nelle favelas e cercando avventure rischiose, sempre in stato di ebbrezza.
Racconta di addormentarsi spesso con la birra accanto e di risvegliarsi solo per ricominciare a bere. La sua vita era diventata un ciclo di eccessi senza controllo, e la condizione di isolamento lo ha portato a sentirsi completamente disconnesso dalla realtà. A un certo punto, la situazione è diventata così insostenibile che ha tentato di buttarsi giù dal balcone del suo appartamento al 17esimo piano. Fortunatamente, c’era una rete che lo ha bloccato e fatto ritornare indietro. Questo episodio dimostra l’intensità della sua lotta con l’alcol e il bisogno di affrontare i suoi demoni. Guarin ha mostrato coraggio nel condividere la sua storia, riflettendo sulla sua vita e sull’importanza di superare momenti difficili.
