Si sono concluse le elezioni regionali in Emilia Romagna e Umbria, con risultati molto incerti. In Umbria, la governatrice uscente Donatella Tesei, del centrodestra, e la sfidante di centrosinistra Stefania Proietti si trovano in una competizione ravvicinata: gli exit poll indicano Tesei tra il 46,5% e il 50,5% e Proietti tra il 46% e il 50%. In Emilia Romagna, il candidato del ‘campo largo’ Michele De Pascale è in netto vantaggio con percentuali tra il 53% e il 57%, rispetto alla rivale Elena Ugolini, sostenuta dal centrodestra, che si attesta tra il 39% e il 43%. La partecipazione al voto è stata più bassa rispetto alle attese, con un’affluenza parziale del 44,5% in Emilia Romagna e del 52,4% in Umbria.
In Emilia Romagna, quattro candidati aspirano alla presidenza. Oltre a Michele De Pascale, sostenuto da un ampio centrosinistra che include il Movimento 5 Stelle e renziani in lista come ‘civici’, ci sono Elena Ugolini, candidata civica del centrodestra; Luca Teodori della lista no-vax Lealtà, Coerenza e Verità; e Federico Serra, rappresentante di Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e Partito Comunista.
In Umbria, i candidati sono nove. La governatrice uscente Donatella Tesei rappresenta il centrodestra unito, mentre Stefania Proietti è la candidata del campo largo, che unisce Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Altri candidati includono Martina Leonardi per Insieme per l’Umbria resistente, Marco Rizzo per Democrazia sovrana popolare e Alternativa Riformista, Moreno Pasquinelli per Fronte del dissenso, Fabrizio Pignalberi per Più Italia sovrana e Quinto polo per l’Italia, Elia Francesco Fiorini per Alternativa per l’Umbria, Giuseppe Paolone per Forza del Popolo e Giuseppe Tritto di Umani insieme liberi.
Queste elezioni rappresentano un test cruciale per i partiti politici, in particolare per il centrosinistra, che cerca di mantenere posizioni forti in un contesto di crescente competizione. L’andamento dei risultati potrebbe influenzare le dinamiche politiche a livello regionale e nazionale.