Nel 1950, Massimo Bettoja frequenta le elementari, senza ricordare molto dei gadget preparati dalla sua famiglia per i pellegrini in occasione del primo Giubileo della sua vita. Bettoja è un albergatore storicamente legato all’ospitalità a Roma, dove la sua famiglia ha iniziato l’attività con l’apertura dell’hotel Massimo D’Azeglio nel 1875, un evento che coinciderà con il 150° anniversario nel 2025. Nel corso degli anni, i Giubilei hanno segnato la storia del turismo nella capitale: il Giubileo straordinario del 1966, indetto da Paolo VI, non ebbe un impatto turistico significativo, poiché Roma era già la “città della Dolce Vita”.
Nel 1975, Bettoja si trovava al lavoro durante un Giubileo difficile, coincidente con scioperi e contestazioni che influenzarono negativamente il settore. Nonostante gli sforzi, l’Anno Santo non portò il successo sperato e la crisi aggravò la situazione economica. Gli anni ’80 segnarono una ripresa, grazie anche all’arrivo di turisti giapponesi e il miglioramento dell’estetica urbana, mentre le problematiche degli anni ’70 iniziarono a dissolversi.
Il Grande Giubileo del 2000 vide Bettoja come Presidente di Federalberghi Roma, e la città si preparò ad accogliere milioni di pellegrini grazie a un’organizzazione efficiente, attirando attenzioni e turisti da tutto il mondo. Tuttavia, l’11 settembre 2001 segnò l’inizio di una crisi turistica durata tre anni. La morte di Papa Giovanni Paolo II e i suoi funerali portò a un nuovo periodo di crescita, fino alla crisi finanziaria globale del 2008.
Il Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco nel 2015 portò a una rinascita temporanea, interrotta dalla pandemia nel 2020. Attualmente, ci si prepara per il Giubileo del 2025, con Roma che sta investendo per migliorare i suoi servizi e attrattive turistiche. Bettoja prevede un successo simile a quello del 2000, con un’offerta di accoglienza variegata che attirerà visitatori di ogni tipo. Roma, storicamente aperta all’accoglienza, continua a rappresentare un importante punto di riferimento per milioni di pellegrini in cerca di spiritualità e cultura. La sua attitudine all’ospitalità rimane radicata nel suo essere, promuovendo la convivenza di diverse etnie.