14.8 C
Roma
lunedì, Ottobre 14, 2024
HomeAttualitàUn atto di curiosità: le scuse dell'uomo che ha violato migliaia di...

Un atto di curiosità: le scuse dell’uomo che ha violato migliaia di conti bancari

Vincenzo Coviello, un ex dipendente di 52 anni di Intesa San Paolo, è stato licenziato ad agosto e ora è indagato dalla procura di Bari per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procuramento di notizie sulla sicurezza dello Stato. Le sue intrusioni nei conti correnti hanno colpito migliaia di persone, inclusi membri del governo e personaggi pubblici, ma Coviello sostiene di aver agito per curiosità e di non aver condiviso le informazioni riservate.

In una lettera inviata alla banca nel luglio scorso, Coviello chiedeva un’aspettativa non retribuita, motivata dalla necessità di seguire un percorso di supporto psicologico per il suo comportamento compulsivo. Si assumeva la responsabilità per i danni patrimoniali e reputazionali che la banca avrebbe potuto subire a causa dei suoi atti. Coviello esprimeva pentimento e scuse, affermando che i dati ottenuti non erano stati trasferiti a terzi e non erano affatto nella sua memoria.

Nella lettera, Coviello giustificava le sue azioni dicendo che spesso parenti e amici chiedevano il suo aiuto per verificare informazioni sui loro conti correnti, e per non risultare scortese, si prestava a soddisfare tali richieste, nonostante gli avesse consigliato di contattare il loro gestore. Aveva lavorato per dodici anni in quattro filiali diverse, e spesso aiutava famigliari e conoscenti. Inoltre, i nuovi gestori dei clienti da lui assistiti in precedenza lo contattavano per ottenere informazioni, costringendolo a fare richieste di informazioni al terminale.

Coviello riconosceva che monitorare le posizioni aziendali era un’abitudine quotidiana, finalizzata a garantire una gestione ottimale del credito. Tuttavia, ha ammesso che controllare le informazioni era difficile da contenere, specialmente dopo essere stato richiamato dal direttore della filiale per alcuni nominativi sotto verifica. Questo l’ha portato a consultare uno specialista per affrontare i suoi problemi di compulsività.

Successivamente, gli è stato consigliato di richiedere un’aspettativa di 60 giorni per capire sé stesso e prevenire futuri errori, con la possibilità di rientrare al lavoro con una nuova mansione. Tuttavia, a agosto, Coviello è stato formalmente licenziato.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI