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sabato, 23 Novembre, 2024
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Un chiodo e un dado: Storie di vita greca nella Valle dei Templi

Un chiodo piantato nel suolo e un fuoco acceso segnano l’inizio di un intervento per rifare il pavimento di una stanza. Qualche mese dopo, un dado viene lanciato sulla stessa tavola, mentre una voce gioiosa celebra un punto conquistato: la vita degli antichi greci di Akragas riemerge nella Valle dei Templi, dove gli archeologi scavano tra il tempio di Giunone e quello della Concordia. L’accuratezza e la pazienza del team, guidato dall’archeologa Maria Concetta Parello nel Parco Archeologico diretto da Roberto Sciarratta, portano alla luce oggetti di vita quotidiana, meno spettacolari di altre scoperte, ma che rivelano molto sulla vita nel V secolo a.C. Il chiodo trovato nella casa settima B, sotto una coppetta in ceramica, simboleggia un rito sacro legato ai rifacimenti domestici, che i greci compivano per ottenere il favore degli dei.

Sciarratta evidenzia l’interesse dei visitatori per la storia di antiche città e oggetti come i crateri, vasi usati per mescere vino e acqua. La scoperta in quest’area ha fornito testimonianze ben conservate di un’epoca vibrante, ora narrata attraverso cantieri aperti al pubblico. Il Parco offre anche progetti educativi per bambini e ragazzi e produce vari prodotti nella natura circostante, come vino e olio di oliva, incluso un panettone che racconta 2.600 anni di storia.

Dal 2019, gli archeologi si concentrano sull’area residenziale a nord della Via Sacra, che era il cuore dell’antica città, e dove la città romana non si era espansa. Attraverso sondaggi esplorativi, comprendono meglio la topografia e l’organizzazione urbana, focalizzandosi sulla vita domestica degli antichi greci. Parello sottolinea che le donne trascorrevano gran parte della loro vita in casa, occupandosi di attività come la tessitura, mentre anche gli uomini vi trascorrevano del tempo, talvolta dedicandosi al gioco dei dadi. Questo gioco rappresenta un aspetto delle passeggiate quotidiane, simile a quanto rappresentato nei vasi antichi, come quello di Exekias, che ritrae Achille e Aiace intenti a giocare. Gli abitanti di Akragas si rilassavano prima o dopo la fatica lavorativa, come quella di ristrutturare le proprie abitazioni.

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