Un decesso su sei nel mondo è attribuito ai tumori, e si prevede che entro il 2050 i casi aumenteranno del 77% rispetto al 2022. Nel 2022, ci sono stati circa 20 milioni di nuovi casi e nel 2050 si stima che supereranno i 35 milioni. Il convegno nazionale organizzato dall’Associazione italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma a Roma ha affrontato questi temi, riunendo epidemiologi, oncologi, biologi e medici per discutere sull’impatto dell’inquinamento e degli stili di vita.
Il presidente dell’Ail, Giuseppe Toro, ha sottolineato l’importanza dell’inquinamento atmosferico come fattore di rischio ambientale. I trasporti e la mobilità compromettendo la qualità dell’aria hanno portato a evidenze che collegano l’esposizione prolungata al particolato con un aumento dei casi di leucemia mieloide cronica. Inoltre, l’esposizione al benzene è stata associata alla leucemia mieloide acuta, e la leucemia linfoblastica acuta nei bambini.
Si è parlato anche del ruolo dei pesticidi, con l’Italia tra i maggiori utilizzatori in Europa. Toro ha evidenziato che l’uso di pesticidi in agricoltura, quando questi contaminano cibo e acqua, provoca effetti acuti e cronici su vari organi, con un collegamento diretto a leucemie e linfomi. Inoltre, non si possono trascurare i rischi derivanti da una dieta ricca di conservanti, additivi e zuccheri.
L’aumento dell’incidenza dei tumori ha conseguenze dirette sui costi per il Sistema Sanitario Nazionale e contribuisce a rafforzare le disuguaglianze sociali e territoriali. Toro ha sottolineato come il convegno nasca dalla consapevolezza che è possibile intervenire su fattori ambientali e comportamentali per ridurre il rischio di tumori. È fondamentale che la prevenzione non venga considerata una priorità secondaria nella salute pubblica, ma diventi una parte centrale degli interventi sanitari.
La discussione ha messo in luce l’importanza di adottare misure preventive e sensibilizzare la popolazione sui fattori di rischio legati alle malattie oncologiche, con l’obiettivo di migliorare la salute pubblica e ridurre l’impatto sociale ed economico delle malattie oncologiche in Italia e nel mondo.