Matteo Salvini ha lasciato il Senato dopo il voto sulla manovra, rispondendo a chi gli chiedeva un suo possibile ritorno al Viminale: “Siamo tutti nelle mani del buon Dio. Ho già ricoperto il ruolo di ministro dell’Interno e credo di averlo fatto discretamente. L’assoluzione che ho ricevuto toglie le scuse soprattutto alla sinistra, che sosteneva che non potessi occuparmi di immigrazione e sicurezza mentre ero sotto processo”. Salvini ha ribadito l’importanza della sicurezza per gli italiani, mettendo in risalto che ha fiducia nel lavoro di Matteo Piantedosi e che discuterà con Giorgia Meloni sulla questione. Ha aggiunto che l’esperienza di fare il ministro dell’Interno gli è rimasta nel cuore.
Rispetto alle speculazioni su Meloni contraria al suo ritorno al Viminale, Salvini ha paragonato tali ricostruzioni a quelle del calciomercato, sottolineando il loro scarsa attendibilità. In merito a un eventuale rimpasto di governo, rilanciato anche dal senatore leghista Claudio Borghi, Salvini ha chiarito che non si tratta di un cambio di leadership, affermando che il governo attuale è apprezzato e stabile, con l’obiettivo di durare fino al 2027. Ha espresso soddisfazione per gli investimenti fatti per migliorare la rete infrastrutturale italiana, ricordando con orgoglio il suo operato al Ministero dell’Interno.
Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Giovanbattista Fazzolari di Fratelli d’Italia, ha risposto a Salvini affermando che non ci sono notizie riguardo a un rimpasto e che non è mai stata discussa l’eventualità. Ha precisato che un rimpasto avviene solo se ritenuto utile per l’attività del governo, cosa che al momento non sembra necessaria. Fazzolari ha riconosciuto che Piantedosi è un ottimo ministro e ha affermato che Salvini avrebbe sicuramente fatto bene, ma ha confermato che attualmente non ci sono esigenze per un cambio di ruoli nel governo.