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mercoledì, Novembre 13, 2024
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Un ‘semaforo’ per le decisioni mediche: L’IA in sala parto

È stato sviluppato un software basato sull’intelligenza artificiale che può essere integrato in ecografi per assistere le operatrici durante il parto. Questo strumento fornisce in tempo reale informazioni sulla posizione della testa del feto, suggerendo l’azione più appropriata mediante un sistema di semaforo: rosso per indicare la necessità di un cesareo d’urgenza, giallo per situazioni incerte e verde per procedere con l’uso della ventosa.

Il software è frutto di uno studio pubblicato su ‘The European Journal of Obstetrics & Gynecology and Reproductive Biology’, coordinato da Tullio Ghi, professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università Cattolica di Roma, e direttore della Unità Operativa Complessa di Ostetricia al Policlinico Gemelli. Lo studio multicentrico, svolto nell’ambito del gruppo internazionale Islands (International Study Group on Labor and Delivery Sonography) fondato da Ghi, ha coinvolto 16 centri in tutto il mondo e ha visto la validazione del software su 2154 immagini ecografiche.

La posizione del feto nel canale del parto può presentare delle complicazioni, in particolare la malposizione della testa, che rappresenta una causa frequente di prolungamento o arresto del travaglio. L’accurata valutazione della posizione della testa fetale è cruciale, poiché errori nell’interpretazione possono portare a decisioni errate, come l’uso inappropriato della ventosa, con conseguenze negative sia per la madre che per il bambino.

L’ecografia è un supporto utile, ma non tutti gli operatori sono esperti nell’interpretazione delle immagini. Il nuovo software, quindi, si propone di ridurre gli errori umani, offrendo risposte rapide e precise. L’accuratezza globale del modello è stata misurata al 94,5%, con una sensibilità del 95,6% nel rilevare malposizioni.

Il professor Ghi sottolinea l’importanza di future ricerche per validare ulteriormente il software su un numero maggiore di pazienti prima della sua implementazione nella pratica clinica. Si prevede che, se i risultati saranno positivi, il software possa essere disponibile in sala parto entro 3-4 anni, migliorando significativamente la gestione del parto e la sicurezza per madri e neonati.

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