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lunedì, Ottobre 14, 2024
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Un tampone orale potrebbe rivelare un rischio letale

Una recente scoperta scientifica potrebbe rivoluzionare il modo in cui misuriamo l’invecchiamento e il rischio di mortalità. Gli scienziati hanno sviluppato un metodo semplice e non invasivo chiamato CheekAge, che utilizza un tampone orale per analizzare i cambiamenti epigenetici nelle cellule della guancia, fornendo informazioni sulla salute e la longevità degli individui. Fino ad oggi, la valutazione dell’invecchiamento biologico richiedeva tecniche più invasive, come l’analisi di campioni di sangue.

L’epigenetica, ramo della genetica che studia l’attività dei geni senza modificare la sequenza del DNA, gioca un ruolo importante in questo processo. Fattori ambientali e stili di vita, come dieta e stress, influenzano l’espressione genetica e, di conseguenza, il modo in cui invecchiamo. Gli “orologi epigenetici” sono strumenti sviluppati per stimare l’età biologica di una persona sulla base di queste informazioni, analizzando la metilazione del DNA. Fino a poco tempo fa, tali misurazioni richiedevano campioni di sangue, ma CheekAge offre un metodo molto più accessibile.

Questo strumento analizza circa 200.000 siti di metilazione nelle cellule della guancia, creando un punteggio complessivo relativo alla salute e allo stile di vita di un individuo. In uno studio condotto su oltre 1.500 partecipanti, CheekAge si è dimostrato efficace nel prevedere la mortalità, anche in soggetti anziani. Sorprendentemente, i dati ottenuti da CheekAge si sono rivelati utili anche quando confrontati con dati epigenetici da altri tessuti.

L’accuratezza di CheekAge nel predire il rischio di mortalità segna un notevole progresso rispetto ai precedenti orologi epigenetici che utilizzavano solo dati ematici. Un incremento di una deviazione standard nei punteggi di CheekAge è stato associato a un aumento del 21% del rischio di mortalità per tutte le cause. Questo strumento potrebbe quindi rivelarsi utile non solo in ambito di ricerca, ma anche nel monitoraggio della salute personale, promuovendo strategie preventive per rallentare l’invecchiamento e prevenire malattie legate all’età.

Inoltre, CheekAge potrebbe diventare fondamentale nella medicina preventiva, permettendo ai medici di monitorare l’invecchiamento e rilevare anticipatamente rischi per la salute. Geni specifici con un ruolo nell’invecchiamento, come PDZRN4 e ALPK2, potrebbero diventare bersagli di nuove terapie, migliorando la qualità della vita delle persone anziane.

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