Durante l’81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, il direttore Alberto Barbera ha espresso la sua soddisfazione per l’alta partecipazione e l’apprezzamento della qualità dei film proiettati. In un bilancio a metà kermesse, ha notato che le sale sono sempre piene, segno di un interesse molto maggiore rispetto agli anni precedenti. Barbera ha evidenziato che il sistema di prenotazione ha finalmente funzionato senza intoppi, portando a un clima di grande positività.
Riguardo ai premi, Barbera ha confessato di avere una preferenza personale per alcuni film, ma ha scelto di non rivelarla. Ha sottolineato l’imprevedibilità delle giurie, che spesso sorprendono sia il pubblico che la critica. Ha citato l’esempio della scorso festival, dove il film “Poor Things” ha vinto, nonostante le aspettative diverse.
Per quanto riguarda i cinque film italiani in corsa per il Leone d’Oro, Barbera ha riconosciuto il loro alto livello, rendendo la competizione molto difficile. I titoli in concorso sono “Campo di battaglia” di Gianni Amelio, “Vermiglio” di Maura Delpero, “Queer” di Luca Guadagnino, “Iddu” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, e “Diva Futur” di Giulia Steigerwalt. Ha anche menzionato l’incredibile ovazione ricevuta da Pedro Almodovar con il suo film “The room next door”, che ha segnato la lunga standing ovation del festival.
Barbera ha concluso dicendo che nonostante ci siano film meritevoli in concorso, la competizione rimane aperta fino alla proclamazione dei vincitori. L’attesa per i risultati lascia spazio a sorprese, confermando l’alto standard e l’interesse che caratterizzano la manifestazione. La Mostra continua a rappresentare un’importante piattaforma per il cinema internazionale, dove il dialogo tra opere artistiche e pubblico rimane al centro del dibattito culturale.