Il 7 ottobre 2022, la ministra per gli Affari europei francesi Laurence Boone ha espresso preoccupazione per il nuovo governo Meloni, affermando che “vigileremo su diritti e libertà”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha risposto sottolineando che “l’Italia sa badare a se stessa nel rispetto della Costituzione e dei valori dell’Unione europea”, un commento simile a quello rilasciato recentemente. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha immediatamente reagito tramite un post su X, auspicando che la stampa di sinistra avesse travisato le dichiarazioni della ministra francese e chiedendo una smentita da parte del governo francese. Ha denotato le sue parole come una “inaccettabile minaccia di ingerenza contro uno Stato sovrano, membro dell’UE”.
Una differenza rispetto alla precedente posizione di Meloni è stata notata nella sua reazione all’ingerenza straniera: sebbene i toni siano leggermente cambiati, la sostanza rimane simile. Meloni sembra aver affrontato l’argomento con una certa misura di disagio, quasi in silenzio, simile a un “fischio freddo” nei giorni recenti. Il clima politico attuale, segnato da tensioni e dichiarazioni contraddittorie, mette in risalto la delicatezza delle relazioni tra Italia e Francia, così come le dinamiche all’interno dell’Unione europea.
La vicenda ha mostrato come la retorica della Meloni continui a difendere l’autonomia italiana dai percorsi imposti da altri membri dell’UE. Anche se il governo Meloni ha cercato di affermare la propria sovranità, rimane da vedere come gestirà le interazioni con altri paesi europei e alleati. Questo tira e molla tra affermazioni di indipendenza e la concreta necessità di cooperazione e dialogo sul piano internazionale resta una sfida significativa. In fondo, il tono neutro e le risposte più misurate di Meloni denotano una certa strategia diplomatica superiore, volto a mantenere un equilibrio tra fermezza e apertura nei confronti della comunità internazionale.