Un uomo di 33 anni, di nazionalità statunitense, è tragicamente morto durante un’escursione di base jumping dal Forcellino, una località montana situata ai Piani Resinelli, sopra Abbadia Lariana, nel Lecchese. La vittima si era unita a un gruppo di amici per praticare questo sport estremo, il quale prevede il lancio da varie superfici con atterraggio tramite paracadute.
Dopo il lancio, il 33enne ha incontrato un problema con la vela del suo paracadute, che non ha funzionato correttamente, portandolo a precipitare sulle rocce sottostanti. I suoi amici, preoccupati per la mancata comunicazione dopo il salto, hanno prontamente lanciato l’allerta. Le ricerche sono state avviate immediatamente dai soccorsi, e il corpo del giovane è stato successivamente rinvenuto all’interno della zona boschiva circostante la sua area di lancio.
Sulla scena sono intervenuti diversi team di soccorso, tra cui l’elisoccorso, il soccorso alpino, i vigili del fuoco e i carabinieri. Le forze dell’ordine stanno ora indagando sulla dinamica dell’incidente per chiarire le cause che hanno portato alla tragedia. Questo incidente segna un altro episodio fatale nella stessa area, dove nel mese di febbraio era già deceduto un altro sportivo per circostanze simili, sottolineando i rischi intrinseci di questo sport adrenalinico e pericoloso.
Il base jumping, che attrae praticanti per la sua natura estrema e il contatto ravvicinato con l’ambiente naturale, si svolge in contesti sfidanti, e la sicurezza deve sempre essere una priorità. La morte di questo giovane ha suscitato profondo cordoglio, e la comunità sportiva sta riflettendo sull’importanza di misure di sicurezza adeguate e di monitoraggio delle condizioni prima di ogni lancio. La tragedia mette in evidenza i rischi associati a questi sport estremi, richiamando l’attenzione non solo sul rispetto delle norme di sicurezza, ma anche sull’importanza di una preparazione adeguata e della consapevolezza del terreno e delle condizioni meteorologiche.