Il 12 dicembre 1969 rappresenta un capitolo oscuro nella storia della democrazia italiana, segnato dalla strage di Piazza Fontana a Milano. Quella data è descritta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come una “ferita nella vita e nella coscienza della nostra comunità”. L’attacco, che mirava a destabilizzare le istituzioni democratiche italiane, rappresentò un tentativo eversivo di imporre una torsione autoritaria, con attentati anche a Roma che generarono caos e una spirale di violenza.
Mattarella ricorda che, negli anni successivi alla strage, si sono susseguite indagini e processi caratterizzati da depistaggi e ritardi, rendendo difficile raggiungere la verità e punire i colpevoli. L’impronta neofascista di quell’atto violento è emersa nel corso delle inchieste giudiziarie, evidenziando come spesso i responsabili non siano stati chiamati a rispondere per i loro crimini.
Nonostante queste difficoltà, il presidente sottolinea come il sistema democratico italiano abbia trovato forza nella “pressante domanda di verità” da parte dei cittadini. Questo impulso ha supportato l’impegno di molti nelle istituzioni, consentendo di rimettere insieme i pezzi di un disegno criminale e di identificarne le responsabilità.
In questi 55 anni, il contributo del popolo italiano è stato cruciale. La nazione ha affrontato questa terribile prova con unità, difendendo i valori costituzionali contro le forze eversive. Milano, colpita direttamente, divenne un simbolo di resistenza, mentre l’intero Paese si unì in una manifestazione di solidarietà e impegno civile.
Mattarella evidenzia che questa unità rappresenta una preziosa eredità e una lezione permanente per la società italiana, in quanto non era scontato che il Paese reagisse in quel modo. Dopo la strage, si sono registrati tentativi di depistaggio e offuscamento della verità, ma il forte attaccamento ai principi democratici ha permesso di proseguire verso una crescita civile e sociale.
In conclusione, il messaggio di Mattarella serve a ricordare l’importanza di vigilare sulla democrazia e di non dimenticare le lezioni del passato, affinché eventi simili non si ripetano mai più.