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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato in un’intervista a Bloomberg che l’obiettivo di una crescita del PIL dell’1% per quest’anno è realistico, anche se la situazione economica internazionale, compreso l’andamento dell’economia tedesca, potrà influenzare l’Italia. Malgrado le difficoltà nella manifattura, i servizi compensano con un andamento migliore. Nella prossima legge di bilancio, si prevede principalmente un taglio delle spese, ma ci sarà anche un aumento delle entrate, con una contribuzione ragionata da parte delle aziende, specialmente quelle più grandi e con utili aumentati da condizioni favorevoli esterne.

Giorgetti ha sottolineato che la nuova manovra dovrebbe aggirarsi attorno ai 25 miliardi di euro e che, se i ministri non apporteranno tagli, dovrà intervenire personalmente. Ha ribadito l’impegno a rispettare il piano di rientro del deficit, puntando a scendere sotto il 3% entro il 2026, a differenza di altre nazioni europee. Riguardo la tassazione, ha chiarito che non si tratterà di tassare gli extraprofitti, ma di garantire che le aziende contribuiscano in base ai propri utili, in conformità con l’articolo 53 della Costituzione.

Per quanto riguarda le privatizzazioni, il governo sta preparando diverse operazioni, tra cui la tranche di Poste e quella di Monte dei Paschi di Siena (Mps). Giorgetti ha affermato che l’approccio ai conti pubblici sarà serio e responsabile, evidenziando l’importanza della credibilità del governo.

La legge di bilancio dovrebbe confermare il taglio del cuneo fiscale fino a 35 mila euro e la semplificazione delle aliquote IRPEF a tre. Tali misure costeranno circa 15 miliardi di euro e si sta valutando un ampliamento dei benefici anche per il ceto medio. Già sono previsti aumenti dei fondi per la sanità.

Infine, il Ministero dell’Economia ha smentito le notizie riguardanti un aumento delle accise sui carburanti, dichiarando che non ci sarà un semplice rialzo delle accise sul diesel. Si svolgerà piuttosto una rimodulazione delle accise, in linea con gli impegni europei e il Piano per la transizione ecologica, per ridurre i sussidi dannosi per l’ambiente.

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