La Pianura Padana è una delle più estese aree pianeggianti d’Italia, ma è anche una delle più inquinate d’Europa. Questo territorio, altamente industrializzato e caratterizzato da un elevato traffico veicolare, ha portato a livelli critici di inquinamento atmosferico, con concentrazioni di ozono e polveri sottili che superano i limiti consentiti. Le conseguenze sulla salute della popolazione sono gravi, contribuendo a migliaia di decessi ogni anno.
La Pianura Padana è situata tra le Alpi a nord e gli Appennini a sud, con una circolazione d’aria non sempre efficiente nel dissipare l’inquinamento. Infatti, le condizioni meteo, come l’inversione termica, favoriscono il ristagno delle sostanze inquinanti. Sottolinea un articolo di Geopop che l’aria riscaldata, piuttosto che salire, rimane intrappolata vicino al suolo, soprattutto durante i periodi di freddo. Questo fenomeno, unito alla siccità e alla mancanza di precipitazioni, amplifica la difficoltà di purificare l’aria.
Il principale inquinante presente è l’ossido di azoto, emesso da veicoli e impianti di riscaldamento industriali. Inoltre, l’ozono, quando presente a livello del suolo, costituisce un rischio significativo per la salute, specialmente per bambini e anziani. Valori superiori a 120 microgrammi per metro cubo sono frequenti e in Pianura Padana tali soglie vengono superate mediamente 25 volte all’anno.
Le polveri sottili, la cui composizione varia notevolmente, sono composte da materiali potenzialmente dannosi per la salute. Se non piove per giorni, la qualità dell’aria si deteriora ulteriormente, rendendo la situazione difficile da sostenere.
In sintesi, la Pianura Padana, a causa della sua industrializzazione e della densità di traffico, è soggetta a un grave inquinamento atmosferico, con conseguenze dirette sulla salute dei suoi abitanti. È fondamentale affrontare queste problematiche e implementare soluzioni per migliorare la qualità dell’aria nella regione, proteggendo così la salute pubblica.
