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Voci Silenziose: Il Racconto della Violenza Online sulle Donne

L’era di Internet è paragonabile alla rivoluzione industriale del Settecento, caratterizzata dall’assenza di regole rigorose. Il libro di Lara Ghiglione e Vanessa Isoppo, “Come farfalle nella ragnatela”, mette in evidenza storie di violenza digitale sulle donne, come quella di Diana De Meo, un’arbitra di calcio. Diana ha subito un attacco informatico che ha portato alla diffusione di immagini intime, rendendola una vittima involontaria della rete. Nonostante le difficoltà, ha trovato il supporto dei genitori e non ha visto la sua carriera danneggiata. Ha condiviso la sua esperienza riguardo alla vulnerabilità dei dati online, e come le immagini possono finire nel dark web senza consenso.

Anche Laura Boldrini, ex Presidente della Camera, ha vissuto il lato oscuro del web, subendo attacchi e insulti, anche postumi per sua sorella, morta di tumore. Questo fenomeno evidenzia quanto possano essere dannose le diffamazioni e la violenza verbale online.

Il libro offre anche un vademecum per i genitori di minori vittime di cyberbullismo, incoraggiandoli a documentare le prove e a denunciare alle autorità. Le linee guida per le vittime di estorsioni online includono di non cedere ai ricatti, di non cancellare prove e di segnalare i casi alla polizia o a un adulto fidato.

Un altro esempio di attacchi online è rappresentato dalle offese contro Michela Murgia, dove insulti sessisti e volgari hanno riempito le piattaforme social, dimostrando come la violenza verbale possa impattare profondamente sulla vita delle donne.

Un’indagine condotta da Plan International ha rivelato che oltre il 40% delle donne tra i 15 e i 25 anni ha subito abusi online. A fronte di qualche timido passo verso una legislazione più adeguata, permane una carenza di consapevolezza culturale. Situazioni di bullismo come la sfida “Boiler Summer Cup” su TikTok, che incentivava gli utenti a deridere ragazze sovrappeso, evidenziano la necessità di un’educazione più approfondita sia a casa che nelle scuole. Nonostante le ripetute segnalazioni, i contenuti dannosi continuano a circolare, richiedendo un intervento più efficace da parte delle piattaforme social.

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