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Volti e Voci Afghane: Un’esposizione a Roma

La mostra “Faghan. Figlie dell’Afghanistan”, in corso a Roma fino al 16 novembre, presenta le storie di 19 donne afghane rifugiate in Italia, fuggite dal regime talebano. Le loro narrazioni sono rappresentate attraverso fotografie evocative e un docufilm, rivelando esistenze ricche di aspirazioni e progetti, fluttuando tra il passato, quando erano studentesse, operatrici e attiviste, e il presente, segnato dalla privazione dei diritti fondamentali. Dopo il ritorno dei talebani al potere nell’agosto 2021, queste donne si sono trovate costrette a fuggire, abbandonando una patria a cui sono profondamente legate.

Mahdia, una delle protagoniste, esprime la sua confusione riguardo alla sua nuova vita in Italia, dove può godere della libertà di espressione e di scelta, domandandosi perché non possa avere gli stessi diritti in Afghanistan. Nel frattempo, la situazione nel paese è drammaticamente peggiorata, con le donne ora costrette a vivere nell’oscurità e nell’isolamento, esclusi dalle scuole, dal lavoro e dalla vita pubblica. In questo contesto, le donne afghane rimembrano un Afghanistan un tempo vibrante e culturale, che ora sembra solo un ricordo lontano.

Flavia Mariani, di Nove Caring Humans, sottolinea l’importanza della mostra nel dare voce e dignità a queste donne, molte delle quali hanno partecipato a workshop organizzati dall’ong per esplorare i temi dei diritti umani. L’esposizione e il documentario, realizzati con il supporto di ActionAid International e della Fondazione Realizza il Cambiamento, mirano a sensibilizzare sulla situazione dei diritti delle donne afghane.

Le fotografe hanno immortalato queste donne mentre si preparano per lo scatto, cercando di recuperare la libertà di espressione che era stata loro negata. Le immagini e i filmati offrono uno sguardo esclusivo sulla vita in Afghanistan e sulle esperienze di queste rifugiate. Emanuela Zuccalà, regista del docufilm, racconta storie di giovani donne che hanno affrontato un’incredibile repressione, rivelando la vulnerabilità e la forza di fronte a sfide straordinarie.

Il titolo “Faghan”, che significa “gemito” in dari, richiama la poesia di Nadia Anjuman, simbolo della lotta per i diritti delle donne. L’esperienza di Sonia, che gestiva un servizio di trasporto per donne, riflette il desiderio di libertà e autodeterminazione che permea le vite di queste donne resistenti.

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