Voto bis in casa M5S: le urne rimarranno aperte fino alle 22 di domenica 8 dicembre, con un nuovo confronto tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Tra i temi discussi c’è l’eliminazione della figura del garante, oltre ai punti criticati durante l’Assemblea Costituente tenutasi la settimana scorsa all’Eur di Roma. Conte si è mostrato ottimista e convinto di ricevere il supporto della comunità. Ha dichiarato che la questione è politica e semplice: si confrontano passato e futuro. Sottolinea che il progetto originale del Movimento non esiste più, mentre i valori fondamentali, come la legalità e l’intransigenza morale, rimangono vivi. Riguardo a Grillo, Conte afferma che il suo mito è scemato e il voto degli iscritti potrebbe confermare la sua defenestrazione. Il simbolo del Movimento, secondo Conte, è insostituibile e non rappresenta un rischio.
Il leader del Movimento sta già tracciando la linea futura, trasmettendo messaggi ai vertici del Partito Democratico (Pd) e affermando che M5S si è blindato in un’identità “progressista ma anche indipendente”. Conte ha comunicato la volontà di costruire un’alternativa alle destre senza compromettersi con le industrie delle armi e le banche. Ha affermato che non si identifica con la sinistra tradizionale, criticando il supporto del Pd a decisioni come l’invio di armi in Ucraina, e collocando il Movimento come progressista indipendente.
Le dichiarazioni di Conte hanno scatenato reazioni nel Pd, con i riformisti che si sono opposti, facendo notare che i principi del Movimento coincidono con quelli di leader come Viktor Orban, Matteo Salvini e Marine Le Pen. Tra i critici, Stefano Bonaccini e Giorgio Gori hanno evidenziato come le posizioni di Conte siano inadeguate e contraddittorie rispetto all’orientamento tradizionale del Pd. La tensione cresce all’interno dello schieramento democratico, complicando la prospettiva di alleanze future e la definizione di un’identità chiara per il Movimento Cinque Stelle.
