22 Settembre 2024

West Nile: 51 Nuovi Casi e 16 Morti in Italia, Virus Presente in 11 Regioni

1691415241582 GettyImages

Dal 12 al 18 settembre 2024, in Italia sono stati segnalati 51 nuovi casi di infezione da West Nile Virus, raggiungendo un totale di 382 casi dall’inizio di maggio. I decessi hanno raggiunto il numero di 16, un aumento rispetto ai 13 riportati nella rilevazione precedente, secondo il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità.

Analizzando i dati territorialmente, tra i 382 casi totali, 222 si sono manifestati in forma neuro invasiva, con sintomi come meningite o encefalite. L’Emilia-Romagna ha registrato il numero più alto di casi gravi, pari a 131, seguita dal Veneto con 38. Altri casi sono stati segnalati in Piemonte (12), Lombardia (9), Friuli Venezia Giulia (5), Lazio (1), Abruzzo (2), Campania (11), Puglia (2), Calabria (2) e Sardegna (1). Dei 16 decessi, tre si sono verificati in Piemonte, uno in Lombardia, sette in Veneto, uno in Friuli Venezia Giulia, tre in Emilia-Romagna e uno in Calabria.

Il primo caso umano autoctono nel 2024 è stato segnalato in Emilia-Romagna il 26 giugno, nella provincia di Modena. Ci sono stati anche due casi importati dagli Stati Uniti, cinque dall’Albania e uno dalla Romania. Inoltre, sono stati identificati 45 casi asintomatici tra donatori di sangue.

La febbre West Nile è una malattia causata dal virus West Nile, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda. Gli uccelli selvatici e le zanzare sono i serbatoi naturali del virus, e le punture di zanzara rappresentano il principale metodo di trasmissione all’uomo, poiché non viene trasmesso tramite contatti tra persone. Nella maggioranza dei casi, i sintomi sono assenti o lievi, ma meno dell’1% delle persone infette presenta sintomi gravi, tra cui febbre alta, forti mal di testa, convulsioni, paralisi e coma. Effetti neurologici possono risultare permanenti e nei casi più gravi la febbre West Nile può portare a encefalite letale.

Il monitoraggio costante e la sorveglianza epidemiologica sono essenziali per gestire e prevenire la diffusione di questa malattia, soprattutto durante i mesi estivi quando il rischio di infezione è maggiore.

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *