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venerdì, 13 Dicembre, 2024
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Zappi e la sua corsa alla presidenza dell’Associazione Italiana Arbitri: Un approccio al pubblico ispirato al rugby

Nel programma di Antonio Zappi, candidato alla presidenza dell’Associazione italiana arbitri, si prefigurano importanti novità per un utilizzo più trasparente del VAR, simile a quanto avviene nel rugby. Zappi, che sfida Alfredo Trentalange, ex numero uno dell’AIA, intende introdurre il VAR “a chiamata” per uniformare l’intervento tecnologico e ridurre la discrezionalità arbitrale, che genera spesso polemiche. Secondo lui, ogni modifica deve essere concertata con le istituzioni regolamentari, affinché il protocollo VAR evolva e riduca al minimo gli errori arbitrali. Il candidato ritiene che le squadre debbano avere il diritto di far valutare le proprie ragioni, suggerendo l’idea di un “Challenge” per garantire maggiore trasparenza.

Zappi sottolinea l’importanza di rendere pubblici i dialoghi tra VAR e arbitro, permettendo ai tifosi di comprendere meglio le decisioni e ridurre i sospetti. Propone anche di seguire l’esempio del rugby, dove tali pratiche sono già in uso. Riguardo all’iniziativa ‘Open VAR’, Zappi approva la maggiore apertura ai media, ma ritiene fondamentale sviluppare un canale AIA per diffondere contenuti didattici e chiarire il regolamento in modo continuativo.

Le elezioni si svolgono in un contesto complicato, con accuse di evasione fiscale nei confronti di arbitri noti come Gianluca Rocchi e Daniele Orsato, sostenitore di Zappi. Il candidato difende la categoria, affermando che la questione fiscale è complessa e che l’AIA fornirà supporto agli associati attraverso una Commissione di Esperti Amministrativi, garantendo consulenze su queste problematiche.

Il tema della violenza sugli arbitri è anch’esso centrale, specialmente dopo uno sciopero degli arbitri del Lazio. Zappi afferma che la violenza è inaccettabile e che l’AIA fermerà l’invio di arbitri su campi con episodi di violenza ripetuti. Infine, Zappi propone riforme per gestire la condizione lavorativa degli arbitri, sottolineando la necessità di garantire loro stabilità economica attraverso strumenti di welfare e meccanismi regolamentari chiari, assicurando trasparenza nelle dismissioni degli arbitri di vertice per tutelare i loro diritti.

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